Un attimo prima di Dio. La passione di Giuda
Il secondo libro della trilogia dedicata alla Passione dall’autore trapanese presta la voce al punto di vista altrimenti ignorato di Giuda Iscariota, che racconta le ultime ore di Cristo
Un attimo prima di Dio. La passione di Giuda è un monologo, perfetto per il teatro, ma scorrevole anche da leggere, soprattutto per chi apprezza l’inaspettato.
Giacomo Pilati propone il racconto, inventato ma plausibile, della passione di Cristo attraverso le parole di Giuda, che non è detto fosse solo un traditore. Giuda, nelle parole di Pilati, è un uomo e come tale si dibatte tra i pensieri di cui non viene a capo. Non si capacita della sorte che quell’altro uomo, quello che ha in sé del divino, debba sopportare, nonostante egli stesso ne sia strumento. Sa di doverlo essere (“Fui il prescelto. Toccò a me. Per dominare la forza del padre. Per affidare al cielo la redenzione dei peccatori. Fui il prescelto. Quello che di più lo amò”), ma non ne è fiero (“Sulla strada di ritorno il rimorso per l’imprudente gesto infettò l’agognato finale…Che se il Rabbì avesse preteso dal padre l’esito reclamato si sarebbe arreso alle guardie senza l’intercessione mia”).
Pensieri ed emozioni contrastanti di questo personaggio fin qui minore della storia della Passione, hanno l’effetto di proporci un’inversione della storia e ci suggeriscono perfino un “povero Giuda”. Con buona pace del catechismo dell’infanzia.
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