Taste tourism, in Italia vale 438 milioni di euro
Un’indagine della Guida Michelin registra un incremento sull’indotto generato dai ristoranti stellati italiani che passa da 280 milioni di euro a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell´hotellerie, del commercio e dei servizi
La definizione di Taste Tourism rispecchia in maniera perfetta la congiunzione esistente tra il turismo e l’enogastronomia. Lo studio “Taste Tourism” della Guida Michelin, che analizza i flussi turistici generati dai ristoranti stellati italiani, registra un importante incremento sull’indotto che generano i ristoranti stellati nel nostro paese che passa da 280 milioni di euro a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell'hotellerie, del commercio e dei servizi.
E del taste tourism Michelin è sempre stato artefice. Basti pensare che 1 Stella MICHELIN indica che il ristorante e i dintorni meritano una sosta, 2 Stelle che meritano una deviazione e infine 3 Stelle MICHELIN meritano un viaggio.
I ristoranti Stellati, attraverso la Guida MICHELIN, beneficiano di una vetrina internazionale che offre una grande visibilità all’interno dell’universo del Taste Tourism, che genera un impatto economico importante sul territorio nazionale.
Questa ricerca si è posta l’obiettivo di quantificare tali benefici, anche con l’obiettivo di dare il giusto peso e valore al lavoro svolto dai ristoratori ed al contributo che essi apportano al territorio che li ospita, fornendo quindi indicatori scientifici sull’impatto economico che i ristoranti stellati generano per l’area nella quale sono localizzati.
Prendendo in esame i dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro.
Per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498 MLN €). Infatti, il 74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze, generando quindi benefici indiretti sui settori dell’ospitalità (circa 355 MLN €), del commercio (48 MLN €) e dei servizi locali (35 MLN €).
Lo studio rileva che ogni ristorante 1 Stella MICHELIN genera benefici diretti sul territorio pari a 805 mila euro circa, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle MICHELIN, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che “meritano il viaggio”, ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle MICHELIN, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno.
Le previsioni segnalano inoltre che la regione italiana a beneficiare maggiormente della
presenza dei ristoranti stellati sarà la Lombardia, seguita a ruota dalla Campania e dal Piemonte.
A livello provinciale, è Napoli a giovare dei maggiori benefici, seguita da Roma e Milano. Interessante il dato relativo ai comuni che, dopo un podio formato da tre capoluoghi di regione (Milano, Roma e Firenze), vede la presenza di comuni di ben più piccole dimensioni come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto.
Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, oltre ad altri due capoluoghi come Torino (sesta) e, al settimo posto, Modena che il prossimo 5 novembre ospiterà la 70^ edizione della Guida MICHELIN Italia
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