Smartphone vietati a scuola
l´Italia chiede all´Ue una linea comune
Valditara: “Tuteliamo i nostri figli. Ora serve un intervento europeo”. Rischi cognitivi e isolamento sociale alla base della richiesta

Foto di Giovanna Cornelio da Pixabay
L’Italia vuole vietare lo smartphone a scuola. Ma stavolta non solo alle medie e alle elementari, coma avviene in Itala da settembre scorso: il ministro Giuseppe Valditara ha chiesto al Consiglio dell’Ue di intervenire con una raccomandazione che limiti l’uso dei cellulari anche alle superiori, estendendo a livello europeo il modello già avviato nel nostro Paese.
Le scuole devono essere luoghi sicuri, anche dal punto di vista digitale. È questo il principio che ha spinto Valditara a proporre all’Unione europea una stretta sull’uso degli smartphone tra bambini e adolescenti.
Diversi studi correlano l’uso prolungato degli smartphone a deficit di attenzione, perdita di memoria e concentrazione, calo delle competenze linguistiche, isolamento sociale, oltre al potenziale legame con fenomeni gravi come cyberbullismo, autolesionismo e violenza di genere legati all’abuso dei social.
La proposta italiana ha comunque raccolto ampi consensi: Francia, Grecia, Svezia, Belgio, Lituania e altri hanno mostrato apertura e Austria e Slovacchia l’hanno cofirmata. La commissaria europea Roxana Minzatu si è impegnata a portare avanti la proposta. Se l’Ue dovesse accoglierla, si aprirebbe una nuova stagione educativa in tutta Europa.
Il rischio, però, è di ridurre una questione complessa solo a un divieto. Se l’obiettivo è contrastare cyberbullismo, isolamento e violenza online, serve una strategia educativa integrata. Anche perché i cellulari, se usati consapevolmente, possono essere strumenti didattici utili.
PP
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