15 maggio 2025

La Regione boccia Webuild sui dissalatori
Troppo costosi per i cittadini




  • La Regione boccia Webuild sui dissalatori <br>Troppo costosi per i cittadini
    La Regione boccia Webuild sui dissalatori
    Troppo costosi per i cittadini
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La Regione Siciliana dice no alla proposta di Webuild per la realizzazione di due dissalatori a Palermo. Il colosso delle infrastrutture aveva presentato un progetto da 875 milioni di euro, ritenuto però sproporzionato e non sostenibile dal punto di vista economico. Un piano sovradimensionato e troppo costoso

Nel dettaglio, la proposta di Webuild prevedeva volumi idrici da 3.000 litri al secondo, una capacità ben al di sopra del fabbisogno reale stimato tra 600 e 1.000 litri. Ma ciò che ha pesato maggiormente sulla decisione della Regione sono stati i costi: un canone annuo di disponibilità da 108,7 milioni di euro, a cui si sarebbero sommati oltre 78 milioni l’anno tra gestione, produzione e consumi energetici. L’impatto complessivo, calcolato in 187,3 milioni di euro annui (oltre Iva), avrebbe gravato per circa 274 euro l’anno su ogni cittadino palermitano per i prossimi 27 anni.

 

La strategia della Regione: sostenibilità e project financing

Il governo Schifani ha dunque confermato la propria strategia, già delineata dalla giunta nel dicembre scorso, che prevede la realizzazione dei due dissalatori in project financing, con il coinvolgimento di investitori privati per un totale di 170 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 10 milioni di fondi regionali.

“Pur riconoscendo la competenza di Webuild, la loro proposta presenta un investimento quadruplo rispetto alla nostra programmazione e non risponde ai reali fabbisogni del territorio” spiega l’assessore regionale all’Energia, Francesco Colianni -il nostro progetto è calibrato sui reali bisogni e garantisce un equilibrio tra efficienza, sostenibilità e tutela delle finanze pubbliche”

 

Non solo dissalatori: avanti con la diversificazione delle fonti idriche

il coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica, Salvo Cocina, sottolinea come la dissalazione non possa essere l’unica risposta alla crisi idrica: “L’acqua desalinizzata ha costi di produzione molto elevati. Il nostro piano punta su una diversificazione delle fonti per assicurare un approvvigionamento efficiente e sostenibile nel tempo”.

Proseguono, intanto, i lavori per l’installazione dei dissalatori mobili nei Comuni di Gela e Porto Empedocle, con un investimento di 90 milioni di euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e 10 milioni di fondi regionali. Entro l’estate partiranno anche i cantieri a Trapani.

PP


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