La Corte dei Conti mette il Ponte in discussione
La magistratura contabile solleva dubbi sulla delibera che ha dato il via libera all´opera, chiedendo chiarimenti su conti e procedure. Il Governo ha 20 giorni per rispondere
La Corte dei Conti getta un'ombra sul progetto del Ponte sullo Stretto, chiedendo chiarimenti alla Presidenza del Consiglio e sollevando dubbi sulla delibera con cui il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha dato il via libera all'opera.
Nel documento la Corte evidenzia diverse "perplessità" di natura procedurale e tecnica, ricostruendo l'intera tempistica dell'iter tra le varie amministrazioni.
Il cuore delle critiche è relativo al percorso che ha portato alla decisione del Cipess. Secondo i giudici contabili, la delibera approvata non sarebbe supportata da una "puntuale valutazione" degli esiti istruttori, apparendo più come una semplice "ricognizione" delle attività che una "ponderazione" delle stesse.
Tra i punti più critici sollevati dal documento ci sono conti non allineati, in quanto viene segnalato un "disallineamento" tra l'importo del progetto asseverato da KPMG (10,48 miliardi di euro) e quello attestato nel quadro economico approvato dal Cipess (10,50 miliardi), si chiedono lumi sulla tempistica di trasmissione degli atti e sulla validità della delibera del Consiglio dei ministri che ha dichiarato l'assenza di alternative progettuali e la sussistenza di "motivi imperativi di interesse pubblico". Inoltre, vengono messi in discussione i criteri di scelta della società di consulenza (TPlan Consulting) che ha redatto le stime di traffico e il piano tariffario e si richiedono aggiornamenti sui contatti avviati con la Commissione europea.
Le reazioni
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti minimizza, definendo la questione una"fisiologica interlocuzione" e assicurando che fornirà presto "tutte le integrazioni richieste", ribadendo che il progetto non è in discussione. Anche l'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha smentito qualsiasi "bocciatura", affermando di essere pronto a collaborare con la Corte.
Di parere opposto i politici dell'opposizione: per i deputati del Pd Anthony Barbagallo e Andrea Casu, il documento della Corte è una "sonora bocciatura" che "mette in discussione l'impianto stesso del progetto". I due annunciano che presenteranno interrogazioni parlamentari per far luce sulla vicenda, mentre in Sicilia, il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, commenta il documento della Corte dei Conti dicendo che “i 13,5 miliardi del ponte devono essere utilizzati invece per rendere la Sicilia normale, con strade percorribili, trasporti efficienti, acqua h24, sanità e scuole che non crollino”.
Il governo ha ora 20 giorni di tempo per rispondere alle richieste della Corte dei Conti.
FC
® Riproduzione riservata

















