3 novembre 2025

Due pesi e due misure: per la Francia la BCE interviene
per l´Italia solo austerità


Nel 2011 Roma pagò con sacrifici e riforme. Oggi Parigi è “protetta” dalla Lagarde, che riacquista i titoli francesi evitando il rischio bancarotta



Due pesi e due misure: per la Francia la BCE interviene<br>per l´Italia solo austerità

Giulio Ambrosetti

La notizia l’ha lanciata l’economista Giuseppe Liturru sulle pagine del quotidiano La Verità: la Banca Centrale Europea (BCE), presieduta dalla francese Christine Lagarde, sta aiutando la Francia. Parlano i ‘numeri’: a giugno a settembre di quest’anno i titoli di Stato francesi acquistati dalla Banca Centrale Europea sono giunti in scadenza e sono stati rimborsati. E che ha fatto la BCE con i soldi incassati? Ha acquistato subito altri titoli di Stato della Francia. Di fatto, la banca presieduta dalla signora Lagarde, riacquistando i titoli di Stato del suo Paese, sostiene le quotazioni del titoli francesi evitando alla Francia guai seri, ovvero la possibile bancarotta.  

In economia, ribadiamo, parlano sempre i ‘numeri’. Il debito pubblico francese si attesta intorno a 3 mila e 400 miliardi di euro, 400 miliardi di euro in più rispetto all’Italia. Il rapporto tra Debito pubblico e PIL (Prodotto Interno Lordo), in Francia, alla fine di quest’anno, dovrebbe attestarsi intorno al 116%. La crescita economica della Francia non supera lo 0,8%.

Ebbene, se si considerano, insieme, debito pubblico più alto nell’Unione europea, rapporto Debito/PIL a quasi il 116% e una crescita che si ferma, se va bene, allo 0,8% i mercati dovrebbero essere in allarme, lo spread dovrebbe schizzare alle stelle. Invece è tutto tranquillo. Ciò è dovuto, per l’appunto, alle mosse della BCE, che utilizza due pesi e due misure: ad alcuni Paesi Ue riserva un certo trattamento, alla Francia fa gli sconti per comitive… Gli unici elementi che fanno pensare a una Francia di fronte a uno scenario problematico sono l’abbassamento del rating ad opera dell’agenzia Fitch, che ha declassato il rating da AA- ad A+ (con outlook stabile), e l’abbassamento operato da Standard & Poor’s (S&P), che ha ridotto il rating da AA- ad A+ (con outlook stabile). Dopo di che il silenzio tombale della Commissione europea e dei governanti degli altri 26 Paesi Ue. Come mai?

Ricordiamo che, nel 2011, la situazione economica italiana era molto meno drammatica di quanto sta avvenendo in Francia: eppure sono arrivati IMU, tagli al sistema sanitario pubblico, legge Fornero e via continuando. In Italia, di fatto, si va in pensione a oltre 67 anni, mentre in Francia si va in pensione a 62 anni. Mentre in Francia si va in pensione a 62 anni. E se un governo prova ad aumentare l’età pensionistica dei francesi, cade. Anche perché il caso vuole che il presidente francese Emmanuel Macron sia privo di maggioranza in Parlamento. Così i governi si ritrovano nelle mani del Rassemblement National di Marine Le Pen (destra) e de La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (sinistra). Senza i voti del partito di Le Pen, o del partito di Mélenchon i governi cadono. E siccome nessuno di questi due partiti vuol sentir parlare di aumento dell’età pensionabile e, in generale, di tagli al Bilancio, la Francia continua allegramente a indebitarsi, con l’Unione europea che fa finta di non vedere.


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