Dirigenti regionali, la terza fascia va in pensione
Accesso tramite corso-concorso e incarichi calibrati su competenze e responsabilità, finisce la stagione delle deroghe

Dopo 25 anni, la Regione Siciliana si prepara a rivoluzionare il sistema della dirigenza pubblica. La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha approvato il disegno di legge presentato dall’assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica Andrea Messina che introduce la fascia unica, ponendo fine alla discussa terza fascia dirigenziale, finora presente solo in Sicilia, e istituisce l’accesso alla carriera dirigenziale tramite corso-concorso pubblico
“Un provvedimento atteso da tempo che rende l’amministrazione più snella e allineata agli standard nazionali – commenta Messina –. È un passo importante per valorizzare le competenze e superare rigidità obsolete”.
Il disegno di legge passerà adesso in commissione Bilancio, anche se non sono previsti nuovi oneri per le casse regionali. In futuro, ogni dirigente sarà inquadrato in un unico ruolo articolato per ambiti professionali, con stipendi proporzionati alla responsabilità dell’incarico.
.«Si tratta di un passaggio fondamentale per ammodernare l’amministrazione regionale – ha dichiarato Messina –. Dopo 25 anni, mettiamo ordine e diamo dignità al ruolo dirigenziale attraverso criteri di competenza e responsabilità».
Il nuovo ordinamento prevede un ruolo unico articolato in aree di competenza, con retribuzioni parametrate alla complessità e responsabilità degli incarichi. L’obiettivo è armonizzare l’assetto regionale con quello degli altri enti locali e delle regioni a statuto speciale, eliminando distorsioni e valorizzando le professionalità interne.
PP
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