Due terzi dell´umanità vivono la repressione religiosa
Oltre 5,4 miliardi di persone vivono in nazioni dove la libertà religiosa non è garantita
Foto di Angelo Giordano da Pixabay
Il Rapporto 2025 di Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) mostra un mondo in tensione. Nel periodo gennaio 2023 – dicembre 2024, su 196 Paesi analizzati, 62 presentano gravi violazioni della libertà religiosa: 24 di “persecuzione”, 38 di “discriminazione”. Oltre 5,4 miliardi di persone vivono in nazioni dove la libertà religiosa non è garantita, con solo Kazakistan e Sri Lanka in miglioramento.
“La libertà di religione non è solo sotto pressione: in molti Paesi sta scomparendo”, dichiara Regina Lynch, Presidente internazionale di Acs.
L’autoritarismo è il principale motore della repressione. In Cina, Iran, Eritrea e Nicaragua, governi sofisticati utilizzano tecnologie di sorveglianza, censura digitale e legislazioni oppressive per controllare o punire i credenti.
Parallelamente, il jihadismo e il nazionalismo etno-religioso avanzano. Nel Sahel, gruppi come Issp e Jnim hanno provocato morti, sfollamenti e distruzione di chiese, mentre in India e Myanmar le minoranze affrontano leggi discriminatorie e violenza civile.
Conflitti e criminalità organizzata aggravano la crisi. In Sudan, Nigeria e Burkina Faso intere comunità cristiane sono state cancellate; in Messico e Haiti i leader religiosi sono bersagli di violenze e richieste di estorsione.
Anche in Occidente si registra un aumento preoccupante di atti di ostilità: in Francia, Grecia, Italia, Spagna e Stati Uniti chiese profanate, aggressioni al clero e crimini d’odio contro ebrei e musulmani segnano un trend in crescita.
Perfino l’intelligenza artificiale e la sorveglianza digitale vengono usate per monitorare e punire la fede, mentre l’obiezione di coscienza è sempre più minacciata in molte nazioni.
Nonostante tutto, il Rapporto evidenzia la resilienza delle comunità religiose. In Mozambico e Burkina Faso progetti interreligiosi offrono educazione, sostegno e speranza, confermando che la libertà religiosa è fondamentale anche per la difesa di tutti gli altri diritti umani. In risposta, Acs lancia la petizione globale “La libertà religiosa è un diritto umano, non un privilegio”, mentre esperienze positive in Mozambico e Burkina Faso dimostrano come la religione possa essere strumento di resilienza e coesione sociale.
PP
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