Se Pirandello sapesse . . .

Oggi, presso la sede della stampa estera a Palazzo Grazioli, si svolgerà la presentazione del programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025, evento culturale estremamente importante perché vede Agrigento all’attenzione mediatica mondiale.
È appena trapelata la notizia ad effetto, che Renato Schifani, Presidente della regione siciliana, non sarà tra i presenti ma invierà al suo posto l’assessore ai beni culturali Francesco Paolo Scarpinato. Nulla quaestio. Però ci siamo domandati: Renato Schifani forse ha preferito restare a Palermo piuttosto che recarsi a Roma in queste brutte giornate invernali o è stato impedito da impegni politici regionali? Nulla di tutto questo: il nostro governatore, pur trovandosi domani a Roma, si sta comportando come ha fatto nel porre i “distinguo” con alcuni casi di mala sanità della nostra regione, probabilmente avendone ben donde, e ha messo le mani avanti dinanzi a ciò che molti considerano una discutibile organizzazione che, anziché celebrare le bellezze culturali della grande Akragas, farà sbellicare dalle risate il mondo intero dinanzi alla lettura dei tabelloni turistici sgrammaticati, ai ritardi organizzativi e, non meno importanti, alle infiltrazioni d’acqua nel Teatro Pirandello, sito in cui, il prossimo 18 gennaio, sarà inaugurata la Kermesse alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
C’è chi chiede, prima sottovoce ora con maggiore forza, che si arrivi addirittura ad un commissariamento dell’evento.
Ebbene io non solo sono d’accordo ma vado oltre: mi chiedo se Agrigento e gli agrigentini meritino questa brutta storia e se non è il caso che si giudichi questa amministrazione comunale per l’immagine storpiata di una terra che merita ben altre sorti.
Caro Presidente Schifani, cacciali, mandali via, commissariali: recuperiamo la nostra dignità! So che ci stai pensando… Un ultimo sforzo e salva il buon nome della patria di Pirandello.
Dago
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