Hanno tra i 14 e i 29 anni e il loro modo di fare shopping somiglia assai poco a quello dei genitori. 

Un recente studio condotto da Ipsos, in collaborazione con il Retail Institute Italy ha indicato cosa i giovani si aspettano dai retailers. Per esempio, pur ritenendo ancora importante il negozio fisico, come canale di informazione, ispirazione ed esperienza, i loro acquisti dipendono soprattutto dall’esperienza di acquisto, perché il negozio deve far respirare un’aria di tecnologia e innovazione. I giovani si aspettano dai brand un approccio mirato e una conoscenza approfondita delle loro esigenze, con esperienze di acquisto personalizzate. In ambito alimentare, apprezzano programmi fedeltà creati ad hoc e offerte pensate per loro. Nel campo dell’abbigliamento e della cura personale, più di un giovane su tre vorrebbe un’espansione dell’offerta maschile. Allo stesso modo, ai ristoranti richiedono capacità di adattamento, attraverso menù che riflettano le diverse sensibilità etiche e culturali.

I ragazzi della Generazione Z sono anche attenti ad ottimizzare la spesa: non necessariamente cercano di spendere poco, ma vogliono spendere ragionevolmente, ottimizzando l’investimento, e quindi consultano e comparano volantini, offerte e recensioni . 

La pianificazione diventa, quindi, cruciale: l'88% consulta i volantini promozionali prima di fare la spesa e il 55% sceglie il negozio proprio in base a queste informazioni. 

Questa attenzione al risparmio si traduce anche in comportamenti volti a ridurre gli sprechi, come la preferenza per frutta e verdura sfusa (58%) o l'acquisto di prodotti freschi ai banchi serviti (50%).

Nel settore tecnologico, c'è un crescente interesse per i prodotti ricondizionati, il 36% ritiene che l’area dedicata a questi prodotti sia sottodimensionata. Mentre nell'abbigliamento il second hand sta guadagnando popolarità, apprezzato dal 36% dei giovani per la sua unicità e sostenibilità.

PP