Aumenti, diritti individuali e nuovi profili professionali
per i lavoratori del turismo e della ristorazione
Scaduto nel 2021, è stato rinnovato il contratto nazionale dei lavoratori del commercio, del turismo e della ristorazione. Tra le novità, 200 euro di aumento in busta paga, inquadramenti adeguati alle nuove tipologie di offerta e maggiori misure di contrasto alle molestie
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Buone notizie per oltre un milione di lavoratori italiani dipendenti dei settori dei Pubblici Esercizi, della Ristorazione Collettiva e Commerciale e del Turismo, che vedono rinnovato il contratto nazionale, fermo al 2021.
Il CCNL appena firmato interessa oltre 300 000 imprese e presenta, tra le principali novità, l’aumento in busta paga di 200 euro a regime, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa e una durata di tre anni e mezzo, con scadenza il 31 dicembre del 2027.
In particolare, le Parti hanno previsto una significativa revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale, fermi dagli anni Novanta, per renderli più rispondenti alle mutate esigenze del mercato e alle nuove tipologie di offerta. Sono state rafforzate inoltre le normative in materia di diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, come le misure di contrasto alle violenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e i congedi per le donne vittime di violenza.
PP
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