Al via il praticantato nella Pubblica Amministrazione
Rivolto a giovani laureati, se completato con successo, prevede l’assunzione a tempo indeterminato
Via libera all’apprendistato nella Pubblica amministrazione, dopo la firma del decreto attuativo che stabilisce i criteri e le procedure per il reclutamento di giovani laureati.
Fino al 31 dicembre 2026, con l’apprendistato le amministrazioni possono reclutare giovani laureati fino al 10% delle proprie capacità di inserimento di nuove figure, il 20% per Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane.
Il contratto, della durata massima di 36 mesi, prevede l’inquadramento nell’area dei funzionari e alla scadenza è prevista l’assunzione a tempo indeterminato per chi avrà ricevuto, insieme ad una relazione motivata, una valutazione positiva del servizio prestato.
Le selezioni, articolate su una prova scritta anche a contenuto teorico-pratico e un orale, avverranno su base territoriale. Tra i principali criteri di valutazione anche l’età, che non potrà essere superiore ai 24 anni, il voto di laurea, la regolarità del percorso di studi, nonché eventuali esperienze professionali e competenze in materia di organizzazione e gestione della pubblica amministrazione acquisite durante gli studi.
“Un ulteriore strumento per rafforzare i nostri uffici – commenta il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo – dotando gli enti centrali e territoriali delle competenze necessarie ad affrontare, anche in ottica di Pnrr, le sfide del presente e del futuro. Abbiamo bisogno delle nuove generazioni e delle loro energie e capacità per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze”.
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