Energia, acqua e rifiuti sempre più cari
L´Italia tra transizione ecologica e bollette secondo ARERA
Famiglie italiane alle prese con bollette alte, divari territoriali e cambiamenti nel mercato energetico. Crescono raccolta differenziata e investimenti idrici, ma le tariffe restano un problema

Foto di Frauke Riether da Pixabay
La transizione ecologica in Italia avanza, ma il 2024 ha confermato quanto sia difficile trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica per le famiglie. Lo evidenzia la Relazione annuale di ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che fotografa un Paese impegnato nella decarbonizzazione e nel miglioramento dei servizi pubblici, ma ancora segnato da costi elevati e forti disuguaglianze territoriali.
Nel corso dell’anno, oltre 4,5 milioni di famiglie hanno beneficiato dei bonus sociali su luce e gas, per un totale di 453 milioni di euro distribuiti. Le conciliazioni tra consumatori e operatori hanno portato al recupero di 21 milioni, mentre, se da un lato si registra un aumento dei reclami nel settore gas, dall’altro cresce la soddisfazione complessiva degli utenti.
Intanto, il processo di uscita dal mercato tutelato ha fatto un passo decisivo. Da luglio 2024, più di 1,6 milioni di famiglie non vulnerabili sono passate al Servizio a Tutele Graduali per l’elettricità, mentre nel gas la tutela è cessata per tutti dal 1° gennaio. Tuttavia, nel mercato libero i vantaggi sono ancora limitati: le tariffe restano tra le più alte in Europa, con un +5,3% rispetto alla media UE per il gas e il secondo prezzo più caro per l’elettricità.
Buone notizie arrivano dal settore idrico, dove sono previsti 28 miliardi di investimenti entro il 2029. La spesa media per famiglia è di 365 euro l’anno, ma persistono forti squilibri tra Nord e Sud. Restano prioritarie la riduzione delle perdite di rete e il miglioramento della qualità dell’acqua.
Nel campo dei rifiuti, cresce la raccolta differenziata, in particolare al Nord dove supera il 70%, ma aumentano anche i costi: la TARI è cresciuta del 5,4% nel 2023, raggiungendo i 311 euro medi a famiglia. Oggi l’84% della popolazione è sotto il nuovo metodo tariffario, che contribuisce all’incremento.
Infine, va a rilento il teleriscaldamento, un sistema centralizzato di distribuzione del calore: al posto della caldaia tradizionale, ogni edificio è dotato di uno scambiatore che riceve calore da una rete esterna, fornendo riscaldamento e acqua calda sanitaria cresce a rilento. Il sistema resta ancora fortemente dipendente dal gas, che rappresenta quasi il 70% dei consumi.
PP
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