Crisi dell´agricoltura, le soluzioni delle cooperative siciliane
Con oltre 1300 milioni di ettari di superfici agricole e 160 000 aziende, l’agricoltura siciliana e’ tra le maggiori in Italia. Oggi le cooperative del settore propongono un piano concreto di soluzioni per un comparto ormai al collasso
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Le cooperative agroalimentari siciliane propongono alla Regione un piano dettagliato di soluzioni per un comparto ormai piu’ che in crisi, e lo fanno indirizzando al presidente Renato Schifani un documento firmato dai rappresentanti delle rispettive organizzazioni.
Gaetano Mancini (Confcooperative Sicilia), Filippo Parrino (Legacoop Sicilia), Andrea Amico (Unci Sicilia) e Felice Coppolino (Unicoop Sicilia) ricordano che la Sicilia e’ tra le regioni d’Italia con le maggiori superfici agricole utilizzate (1.342 milioni di ettari, 338 000 dei quali destinati a biologico), conta 142.416 aziende attive nel settore agricolo che arrivano a 160.629 con il comparto agrifood (il 13% del settore nazionale) e un valore della produzione di 9,7 miliardi di euro. A soffrirne sono l’agricoltura e la zootecnia dove, tra l’altro, pesano la mancanza di scorte di fieno e l’assenza di pascoli verdi, tra siccità e carenza d'acqua negli invasi.
Le proposte delle cooperative siciliane riguardano aspetti economici, ma anche la concorrenza dei Paesi africani e la gestione dell’acqua nell’Isola. Eccole in dettaglio:
1. Deroga alla PAC ai controlli e pagamento dei premi dovuti ai produttori.
2. Sospensione di tutte le imposte fiscali e INPS descritte nel decreto 2023 per l'Emilia Romagna ed estensione urgente alla Sicilia.
3. Ulteriore deroga ai decreti in scadenza del PSR, in particolare misura 4.1, estirpazione e reimpianto agrumeti.
4. Applicazione della clausola di salvaguardia per l'importazione selvaggia di agrumi e prodotti ortofrutticoli dai Paesi dell'Africa mediterranea, che perdura già da marzo 2023.
5. La nomina di un'autorità unica per la gestione del sistema idrico regionale.
6. Moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese che hanno perso il 20% della produzione, come previsto dal DL Agricoltura.
7. Credito d'imposta per investimenti, già previsto dal DL Agricoltura.
8. Sospensione della contribuzione fiscale e delle imposte locali per le regioni maggiormente colpite dalla siccità.
9. Riduzione contributi per i datori di lavoro nelle zone colpite dalla siccità nella misura del 68%, come previsto dall'art. 2 del DL Agricoltura per le zone alluvionate.
Inoltre, le organizzazioni delle cooperative siciliane richiedono anche un piano di capitalizzazione delle imprese agroalimentari in difficoltà e uno di di ristrutturazione del debito delle imprese agroalimentari delle regioni maggiormente colpite, attraverso una dilazione del debito fino ad un massimo di 25 anni: maggiore elasticità nelle misure OCM per consentire una gestione più flessibile dei diritti di impianto e della ristrutturazione dei vigneti, aumentando le annualità di intervento ed erogando il premio anche se a causa della crisi non si sono mantenuti gli impegni: sostegno all’accesso al credito, coinvolgendo anche le banche di prossimità come le BCC: armonizzazione delle misure ambientali a livello europeo, attraverso una sostenibilità che sia anche economica e sociale. Infine, è urgente che alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in Sicilia seguano misure compensative da parte di Regione e Governo per sollevare il settore agroalimentare ormai in ginocchio.
PP
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