30 marzo 2024

Davanti a un caffè con
Martina Ardizzone


Patrizia Paesano

Davanti a un caffè con <br> Martina Ardizzone

Con i suoi 28 anni, Martina Ardizzone è la deputata più giovane dell’Assemblea regionale siciliana.  Laureanda in Scienze politiche e relazioni internazionali, vanta un lungo curriculum politico, all’insegna del massimo impegno per la propria comunità.  Con lei proseguiamo la rubrica Davanti a un caffè, perché davanti a un caffè ci si rilassa, si parla meglio e si ha più voglia di lasciar trasparire dettagli solitamente più in ombra. Ed è davanti a un caffè che noi di Websicilianews siamo soliti chiacchierare con i personaggi a vario titolo sotto i riflettori.

 

1. Se non fossi chi sei, chi vorresti essere?

In questo momento della mia vita, non c’è alcuna persona al mondo che vorrei essere perché sono certa di essere l’esatto risultato di tanti sogni, della mia determinazione ma anche di miei sacrifici.

2. Qual è il tuo punto di forza?

Credo sia il mio andare a fondo delle cose: sono molto determinata quindi non mi fermo ai preconcetti e, gran parte delle volte, non mi basta solo il “fidarmi” degli altri. Questo mi rende indipendente nelle scelte.

3. Quale il tuo punto di debolezza?

Spesso manco di autostima e questo influisce, inevitabilmente, anche nella mia resa. Se non credi in alcuni obiettivi, perdi in partenza.

4. Il successo di cui vai più fiera

Forse sarebbe scontato dire che è la mia elezione in assemblea regionale siciliana ma non lo è; non ero tra le favorite e sono stata una scommessa persino per i miei amici più stretti. Scommessa vinta con grande gioia però.

Sono certa però che il prossimo successo sarà la mia laurea.

5. La tua sfida più grande

Sicuramente riuscire a diventare ciò che vorrei “essere da grande”, essere la persona che, sotto l’aspetto privato, lavorativo, politico, ho sempre desiderato essere.

6. Il rimpianto più grande

Quello di non aver concluso gli studi prima ma l’esperienza in consiglio comunale, prima, e in Assemblea, adesso, ha rallentato molto il mio impegno nel percorso universitario.

7. Le categorie di persone più simpatiche e più antipatiche

Non amo la falsità: chi mente pensa che gli altri siano stupidi tanto da poter mentire loro e poi mettono in imbarazzo chi, invece, si accorge dell’inganno. Le persone più simpatiche sono quelle che riescono a fare autocritica e che riescono a ridere di se stesse.

8. Come ti prendi cura di te stesso, in generale e nella professione?

Da quando faccio attivamente politica, ho sempre tentato di mantenere un mio spazio neutro nel quale rifugiarmi nelle mie pause, fatto dai miei amici e dalla mia quotidianità di giovane. Non potrei farne a meno.

9. Fiducia, la concedi facilmente, come ti comporti se viene tradita?

Questo è un aspetto del mio carattere che è cambiato durante la mia esperienza da consigliere comunale. Prima, mi fidavo con facilità ma ho imparato a fare gli opportuni distinguo. Per il resto, non sono una persona che porta rancore quindi, solitamente, perseguo la via del perdono.

10. Forzature: servono quando le circostanze sono avverse o possono produrre effetti contrari?

Tifo per la teoria degli equilibri: per qualcosa ottenuta, bisogna essere pronti al perdere qualcos’altro; è evidente che le forzature possono prevedersi in circostanze avverse ma bisogna essere pronti ad affrontare anche i rischi.

11. Come andavi a scuola?

Non ero la prima della classe ma ero la “portavoce” dei disagi di tutti perché non avevo paura di dire le cose come stavano o di mettermi contro i professori.

12. Libri: il preferito e l’ultimo che hai letto

Innamorata della scrittura di Italo Calvino, infatti l’ultimo libro che ho letto è Gli amori difficili.

13. Quali sono i tuoi interessi, fuori dal lavoro?

Moda e arte, soprattutto la danza, passione che ho stoppato prima dell’università. Per il resto, sono un’italiana comune, seguo il calcio in modo viscerale ma mi affascina il basket.

14. Viaggi: quello indimenticabile, il peggiore, quello che sogni

La mia città del cuore è Londra: ho viaggiato per Londra tante volte ed è sempre stato magico ma spero che il prossimo viaggio indimenticabile sia quello che sogno, cioè l’Egitto. Per il peggiore, vale il viaggio in auto della Palermo-Catania?

15. Qual è il regalo che avresti voluto fare o ricevere?

Mi emoziono sempre quando ricevo, poco dopo, qualcosa che avevo detto mi piacesse. Il regalo più bello che avrei voluto fare, e che ho fatto, è stato quello fatto ai miei piccoli nipoti, portandoli con me a Disneyland.

16. L’amico del cuore

La mia fortuna più grande; Paola, la mia migliore amica, sin dalla prima media. Oggi abbiamo due vite adulte, lei è madre (i suoi figli sono i miei nipoti ed io sono la loro zia) ed ha la sua carriera, io ho la mia, ma restiamo legate come lo eravamo da ragazzine.

17.La spesa: la fai personalmente? Dove? Cosa detesti comprare? Cosa compreresti sempre?

Solitamente, i miei genitori pensano alla spesa. La faccio personalmente quando sono a Palermo, dove vivo da sola. Nel mio carrello, non manca mai la Nutella, ma neanche la frutta secca. Per ciò che riguarda gran parte della frutta, ci pensa mia madre, non fate affidamento su di me.

18. Mai pensato di andare via dalla Sicilia?

Si, con tanto di biglietti aerei in programmazione e ricerche di case all’estero. Poi è arrivata l’opportunità della candidatura come consigliere comunale.

19. Pensi mai “chi me l’ha fatto fare”?

Sarei ipocrita a pensarlo o a dirlo: non è mai stato semplice, ho rinunciato a tanto quando ho scelto questo percorso ma ho avuto anche tantissimo. Mi sento soddisfatta.

20. Cinque cose che non sapete di me

1. Sono juventina.

2. Ho studiato tedesco al liceo linguistico F. De Sanctis di Paternò perché mia madre è tedesca e volevo imparare la sua lingua.

3. Ho due tatuaggi: un chicco di caffè sulla spalla ed un simbolo, sull’avambraccio, che richiama la mia passione per Harry Potter e il mio inguaribile romanticismo.

4. Ho giocato a calcio nella squadra femminile del liceo come difensore centrale.

5. I miei amici mi chiamano “ministra” perché sono sempre la più critica e quella chiamata in causa quando si parla di politica.


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