LE VIE DEI TESORI 2024:oltre 250 mila presenze
Il gradimento supera il 90%
Il 97 %dei visitatori consiglia la Sicilia nel periodo del Festival. L’indotto generato dai turisti sfiora gli 8 milioni di euro
Un unico museo diffuso in cui i visitatori scelgono il proprio percorso, si riappropriano del territorio, stringono un “patto” con la bellezza che ridiventa bene comune. Quella delle Vie dei Tesori è un’invasione pacifica, e in otto fine settimana del Festival ha consolidato il suo progetto con le sue 250 mila visite in 18 città con una ricaduta economica che sfiora gli otto milioni di euro (7.901.044 per l’esattezza) nelle città coinvolte, e una media di 462.317 euro per città.
Tra le diciotto città siciliane (più l’ormai sempre presente Mantova), Palermo svetta superando le 160.000 presenze in cinque weekend e si conferma uno degli appuntamenti culturali più importanti del Sud Italia. Segue Catania (con la vicina Acireale) che ha un vero exploit, e nello stesso periodo mette insieme oltre 22.000 visitatori, circa 4.000 in più rispetto allo scorso anno, e sarebbero stati anche di più se non avesse dovuto fare i conti con un weekend di grave maltempo. Nelle altre città il Festival si è svolto invece in tre weekend, dieci città a settembre e altre sei a ottobre.
Folto il drappello del Palermitano, dove quest’anno il podio è toccato ancora a Bagheria che ha visto crescere i suoi numeri, trascinata dalla “Villa dei Mostri”, che le ha permesso di toccare le 8412 presenze; segue agguerrita e in crescita, ma distaccata, Termini Imerese con i suoi 4908 visitatori, poi Carini con il suo percorso lungo oratori e organi monumentali (2990) e Corleone il cui bel programma ha raccolto 2121 visitatori.
Si conferma l’attrattività del Trapanese che mette insieme ben 19.000 presenze. Si registra un vero balzo in avanti di Mazara del Vallo che quasi raddoppia e passa dai 2300 visitatori dell’anno scorso, ai 4169 di quest’anno, e continua la sorpresa di Alcamo, con una proposta attorno cui si stringe veramente l’intera comunità: per la terza volta è in crescita, tocca 5073 visitatori e sale di un altro 10%.
Trapani conferma la buona performance e conta 7160 presenze; Marsala ha portato nei siti archeologici, e ha avuto le visite alle cantine quasi sempre sold out, e così ha sfiorato le tremila presenze.
Messina ha confermato la buona performance dello scorso anno, ha aggiunto in corsa un luogo molto amato, la cappella delle reliquie della Cattedrale e riaperto la Prefettura: i visitatori sono stati 5329. Sciacca è scesa nelle profondità del mare per stringere la mano (virtualmente, con i visori) all’isola Ferdinandea, ma ha anche costruito esperienze inedite e percorsi veramente particolari: è stata premiata da 3357 visitatori (800 in più dallo scorso anno). Per Enna si è trattato di una scoperta continua: giardini segreti, passaggi sconosciuti, spettacoli: sono piaciuti a 4811 visitatori; e meraviglia l’avvio della piccola e preziosa Leonforte che, al suo debutto, mette già insieme 1947 visitatori. Anche Caltanissetta ha contato sulle memoria (ma anche sui siti e le gallerie d’arte) apprezzate da 3376 visitatori. Ragusa ha viaggiato in verticale, perché i campanili da visitare erano parecchi e il pubblico ha dovuto far buon uso delle gambe: nessuna paura, i numeri lo dimostrano, 5708 visitatori (circa duemila in più dello scorso anno), mentre la piccola Scicli, il gioiello barocco, ha voluto scommettere sulle cappelle rupestri e ha registrato 2118 presenze; poco lontana, sempre nel cuore del barocco, è ritornata nel festival anche Noto con un’edizione-gioiello di cinque luoghi, e ha riaperto un bunker della seconda guerra mondiale: apprezzato da 1225 visitatori. Infine Mantova, unica tappa fuori dall’Isola, dove il festival si svolge ormai da sette anni e dove quest’anno sono state raggiunte 2953 presenze.
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