Due trilioni di pesci all´anno svaniscono dagli oceani
Un nuovo studio internazionale rivela l’impatto nascosto della pesca industriale sulla biodiversità e sulla stabilità climatica globale. Ecosistemi marini sempre più a rischio

Dietro i banchi dei mercati ittici e le confezioni di pesce nei supermercati si cela una crisi ambientale di dimensioni globali. Secondo una nuova analisi condotta da Fishcount e Ciwf, tra il 2000 e il 2019 ogni anno sono stati catturati tra 1,1 e 2,2 trilioni di pesci selvatici. Lo studio, pubblicato sulla rivista Animal Welfare, offre una fotografia spietata dello stato di salute degli oceani.Ogni anno, trilioni di pesci vengono catturati in mare e uccisi senza alcuna forma di stordimento o protezione.
Nel 2019, i pesci selvatici rappresentavano l’87% dei vertebrati usati per la produzione alimentare. Di questi, fino a 1.100 miliardi sono stati convertiti in derivati industriali come farina e olio di pesce per alimentare altri animali, in particolare negli allevamenti ittici.
La pesca intensiva colpisce soprattutto le specie più piccole, quelle che costituiscono la base della catena alimentare marina. La loro scomparsa innesca effetti a catena che destabilizzano interi ecosistemi. Inoltre, le tecniche di pesca distruttiva, come il dragaggio di fondo, danneggiano gravemente i fondali marini e le barriere coralline, rallentando la rigenerazione degli habitat.
I numeri forniti da Fishcount e Ciwf superano qualsiasi altra forma di prelievo animale e sollevano interrogativi urgenti non solo ambientali, ma anche etici.
“I pesci sono esseri senzienti, capaci di provare dolore, ma nella pesca industriale vengono trattati come prodotti da stoccare e macellare in massa - denuncia Phil Brooke, coautore dello studio -È necessario intervenire per garantire anche a loro un trattamento meno crudele”.
A differenza degli animali terrestri, per i quali esistono normative che guardano al loro benessere, i pesci sono spesso esclusi dalle leggi sulla tutela animale. Milioni di esseri viventi muoiono ogni giorno tra atroci sofferenze, senza alcuna considerazione della loro sensibilità.
Gli oceani sono un elemento chiave nella regolazione del clima globale e nell’assorbimento della CO₂. La loro progressiva impoverimento rappresenta quindi una minaccia anche per la sicurezza alimentare e il benessere umano. Intervenire adesso è una necessità non solo ambientale, ma anche sociale.
PP
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